Intervista a Claudio Morelli dell’Azienda Agraria Claudio Morelli per parlare del Bianchello del Metauro, vino tipico delle Marche.

Serena Specchi: Raccontaci un po’ la storia, siete partiti dall’ortofrutta, per arrivare poi al vino.

Claudio Morelli: Sì esatto,  negli anni ’30 mio nonno era un commerciante di vino e precedentemente un coltivatore di ortofrutta di una grossa cooperativa ortofrutticola di Fano. Poi alla scomparsa di mio nonno, mio padre poco più che ventenne e mia nonna hanno separato un po’ le proprietà rispetto agli zii. Mio nonno era il primogenito di 4 figli e si è dedicato completamente al mondo del vino. Per cui diciamo che negli anni ’50 è nata la vera azienda vitivinicola.

Successivamente, a fine anni ’70 dopo aver fatto la scuola agraria, sono entrato a lavorare in azienda come manovalanza e lì ho cominciato a vedere il mondo del vino che stava cambiando.

Dai vini massimali come faceva mio babbo negli anni ‘60/70 abbiamo cominciato a fare degli investimenti e a seguire la politica produttiva mirando alla qualità.

Sono iniziati gli investimenti nella tecnologia e nella campagna perché allora eravamo solo dei vinificatori e non eravamo proprietari terrieri.

Così è nata la volontà e l’esigenza di creare un’azienda agraria, per seguire il lavoro dal frutto alla bottiglia finita, tutto all’interno dell’azienda, costituita da 22 ettari di vigneto.

Serena Specchi: Tu di cosa ti occupi principalmente in azienda?

Claudio Morelli: Essendo il factotum, dalla manovalanza più spiccia alle scelte tecniche e produttive più importanti. Io sono di fatto un cantiniere, colui che produce realmente il vino, ovviamente ho i miei collaboratori sia in campagna che in azienda ma se venite a trovarmi nel periodo della vendemmia mi trovate con gli stivali e la tuta perché sono lì che faccio l’operatore vinicolo a tutti gli effetti.

Chiaramente poi l’azienda è piccola e mi occupo anche di tutte le altre cose.

Serena Specchi: beh, oltre 100.000 bottiglie, non è piccolissima… il vostro claim “La forza di un carattere” si riferisce al tuo di carattere, a quello della tua famiglia o a quello delle Marche, insomma qual è questo carattere forte?

Claudio Morelli: Essenzialmente è riferito alla mia persona, sono una persona coriacea nel senso che penso molto prima di decidere ma quando ho deciso vado fino alla fine del progetto, con tutti i benefici e le conseguenze.

Carattere perché ovviamente l’azienda ha dimostrato nel tempo, credendo poi ad una tipologia di uva abbastanza sconosciuta e limitata come tipologia, quantità, ecc., ha sempre creduto in questo vitigno e adesso, effettivamente, in molti mi stanno dando ragione. Anche i miei colleghi mi sono venuti dietro e sono nate tante aziende con questa tipologia di vitigno. Per cui il carattere è dovuto anche all’aver creduto ad un vitigno e in un vino che è il bianchello.

Serena Specchi: Esatto, diciamolo che questo Bianchello, è un vitigno autoctono della vostra zona e adesso è nata anche un’associazione per la sua promozione…

Claudio Morelli: 9 aziende, che senza nessun accordo commerciale scritto, si sono messe insieme perché hanno creduto in questo vino ed insieme stanno facendo dei progetti di promozione e divulgazione. L’unica cosa che ci unisce è la stessa filosofia: credere che uniti si può fare movimento, promozione, dare credibilità ad un vino.

Serena Specchi: Bianchello che stavo leggendo, viene da lontano, lo cita Tacito in una famosa battaglia proprio sul Metauro nel 207 a.C. ed è proprio grazie a questo Bianchello che i romani sconfiggono i cartaginesi di Asdrubale. Gli era piaciuto così tanto questo vino che la sera avevano fatto un po’ bisboccia…

Claudio Morelli: Sì, il nostro vino è il fautore della nuova generazione dei latini!

A parte la mitologia, effettivamente ci sono dei passi in cui Tacito cita queste cose. Sono state fatte delle ricerche e non è stato ancora individuato esattamente il luogo dove si è svolta questa famosa battaglia, ma sicuramente c’è stato qualcosa su questo territorio che ha consentito alle truppe romane di bloccare e sconfiggere Asdrubale che stava scendendo per unirsi ad Annibale, per poi attaccare Roma.

Serena Specchi: E quindi i romani sono stati aiutati dal Bianchello… Bianchello che dalle analisi del DNA deriva da tempi più lontani, dal Trebbiano, che poi è diventato un vitigno autoctono, giusto?

Claudio Morelli: Sì, esatto. Infatti, ci sono anche delle citazioni in cui alcuni personaggi illustri passando sul nostro territorio, citavano questo vino “da uve trebulane”. Per cui, di fatto, il DNA e la scienza hanno dimostrato che effettivamente ha origine da un antico Trebbiano. È un Trebbiano molto diverso da quello romagnolo o da quello abruzzese. Ha una sua caratteristica perché è stato piantato talmente tanti anni fa che ha avuto una sua evoluzione.

Serena Specchi: Parliamo allora di questo territorio, che poi molto di quello che ritroviamo nel vino è nel territorio, da questi colli pesaresi che si affacciano sul mare, qual è la sua particolarità?

Claudio Morelli: La mia zona in 60km passa dalla spiaggia alla montagna sopra i 1.700 metri di altitudine del Monte Catria. In 60km abbiamo questa escursione. In questo territorio si susseguono delle colline molto dolci, diverse dalle colline della bassa Marche, in cui si creano dei diversi microclimi.

La mia azienda ha sei vigneti dislocati in territori diversi e da queste diverse realtà poi nascono tre tipologie di Bianchello, perché chiaramente l’influenza del mare sulla zona, della collina o dell’Appennino nell’entroterra danno delle impronte particolari. Andiamo da terreni con tufo o sabbia con la nostra selezione “Le Terrazze” a 110 metri di altezza, circa 400/500 metri dal mare a terreni molto più compatti, dove c’è presenza anche di argilla, sulle colline a 35 chilometri dal mare dove nascono vini con caratteristiche diverse.

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Claudio Morelli: Il San Cesareo è il nostro vino più semplice e rappresenta un po’ il Bianchello per antonomasia: un vino leggero, fresco, minerale, leggermente acidulo ed è ottenuto dalle uve delle varie zone, per cui tocca un po’ la complessità dei territori.

Serena Specchi: Mi ha colpito una frase che avete riportato sulla vostra brochure di Papa Giovanni XXIII “Gli uomini sono come il vino. Alcuni diventano aceto, i migliori invecchiano bene.”

Claudio Morelli: Beh, il Bianchello non è un vino da invecchiare, essendo un vino bianco non ha una grande potenza d’invecchiamento. Però ti posso garantire che ho delle bottiglie del 2009 tutt’ora molto valide. Anche se devo dire che mi sono avventurato a fare un Metodo Classico, abbiamo stappato un millesimato 2012 di 72 mesi sui lieviti e devo dire che era un vino, uno spumante, elegante, cremoso e fine. Quindi anche nella metodologia Metodo Classico questo vitigno si presta. Ho lasciato dieci bottiglie per vedere l’evoluzione da qui a dieci anni.

[…]

Serena Specchi: Com’è il vostro mercato?

Claudio Morelli: Il Bianchello, a dir la verità, abbiamo più facilità a venderlo all’estero che in Italia. Come sai, in Italia ogni provincia o regione ha le sue tipologie per cui abbiamo molta difficoltà a proporlo sui territori al di fuori della nostra regione. Lo vendiamo bene all’estero: in Canada, Stati Uniti, Europa.

Serena Specchi: Con cosa lo abbiniamo questo Bianchello?

Claudio Morelli: è un vino dove il mare la fa un po’ da padrone per cui sicuramente con tutto ciò che sono i frutti del mare come crostacei, grigliate di pesce e zuppe di pesce.

Il Bianchello dell'azienda Claudio Morelli presenti nel nostro e-commerce:

San Cesareo: https://winegoshop.it/products/San-Cesareo-2020-DOC-Bianchello-del-Metauro-Claudio-Morelli-75cl-p440358692

Borgo Torre: https://winegoshop.it/products/Borgo-Torre-2020-Doc-Bianchello-del-Metauro-Superiore-Claudio-Morelli-75cl-p440349233

Solare: https://winegoshop.it/products/Solare-IGT-Marche-Passito-Malvasia-Bianchello-e-Moscato-Claudio-Morelli-50cl-p440358694

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